Catalogo dei marchi di caffè italiani
la capitale del caffè. In tutto il mondo
chiedono caffè italiano. Il caffè italiano ha una grande tradizione e,
anche se nessuno lo sa, il giro d’affari del settore è gigantesco.
Secondo dati Istat la caffeina alimenta un giro d’affari alla produzione
che si aggira intorno ai 2 miliardi di euro che rappresenta un settimo
del totale mondiale che è di circa 15 miliardi.
A questo va aggiunto l’indotto: espresso in cialde, espresso in capsule, macchine in comodato d’uso, caffè per ufficio, assistenza delle macchine caffe.
Il numero di torrefattori ruota intorno a 750 e la concorrenza è
spietata. Il pubblico conosce solo le grndi marche che hanno la fortuna
di essere sugli scaffali dei supermercati. Ma quanto piacere, quanto
densissimo gusto ci stiamo perdendo in realtà? In giro ci sono delle
vere boutique del caffè. Micro specialisti e cultori del caffè che hanno
dedicato la vita alla tostatura, alla miscela, a perfezionare l’espressione di ogni chicco. Per loro qualità è un dogma irrinunciabile.
Mi sono sempre chiesto quale fosse la classifica dei migliori caffè
italiani. Per stilarne una ho girato un pò tutta Italia acquistando le
diverse varietà di caffè che ci proponeva il territorio. Dopo 3 mesi era
giunto il momento di fermarsi per dare il via alla sfida.
Con la complicità di amici e conoscenti in una settimana abbiamo avuto un responso chiaro.
La commissione è composta da 31 consumatori. Nessuno di questi è un esperto di caffè, sanno poco o nulla di arabica, robusta.
Sono tutti dei consumatori qualsiasi e la determinante è semplicemente
il gusto. Tolte le etichette per evitare parzialità abbiamo cominciato.
Vi proponiamo di seguito la classifica top 15.
Ecco il miglior caffè d’Italia.
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Si contano circa 800 torrefazioni lungo la Penisola Italiana: micro, enormi,
artigianali o semi, alcune fatte oggetto dagli estimatori con
devozione quasi religiosa.
Scremando da un elenco corposo, ecco qui 11 caffè
italiani da venerare (ma con moderazione).
la capitale del caffè. In tutto il mondo
chiedono caffè italiano. Il caffè italiano ha una grande tradizione e,
anche se nessuno lo sa, il giro d’affari del settore è gigantesco.
Secondo dati Istat la caffeina alimenta un giro d’affari alla produzione
che si aggira intorno ai 2 miliardi di euro che rappresenta un settimo
del totale mondiale che è di circa 15 miliardi.
A questo va aggiunto l’indotto: espresso in cialde, espresso in capsule, macchine in comodato d’uso, caffè per ufficio, assistenza delle macchine caffe.
Il numero di torrefattori ruota intorno a 750 e la concorrenza è
spietata. Il pubblico conosce solo le grndi marche che hanno la fortuna
di essere sugli scaffali dei supermercati. Ma quanto piacere, quanto
densissimo gusto ci stiamo perdendo in realtà? In giro ci sono delle
vere boutique del caffè. Micro specialisti e cultori del caffè che hanno
dedicato la vita alla tostatura, alla miscela, a perfezionare l’espressione di ogni chicco. Per loro qualità è un dogma irrinunciabile.
Mi sono sempre chiesto quale fosse la classifica dei migliori caffè
italiani. Per stilarne una ho girato un pò tutta Italia acquistando le
diverse varietà di caffè che ci proponeva il territorio. Dopo 3 mesi era
giunto il momento di fermarsi per dare il via alla sfida.
Con la complicità di amici e conoscenti in una settimana abbiamo avuto un responso chiaro.
La commissione è composta da 31 consumatori. Nessuno di questi è un esperto di caffè, sanno poco o nulla di arabica, robusta.
Sono tutti dei consumatori qualsiasi e la determinante è semplicemente
il gusto. Tolte le etichette per evitare parzialità abbiamo cominciato.
Vi proponiamo di seguito la classifica top 15.
Ecco il miglior caffè d’Italia.
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11) Passalacqua Caffè – via Taverna Rossa, Casavatore (NA)
Se a Napoli il caffè è religione Passalacqua (un gradino sopra Tico) è il suo profeta. Chiedete a qualunque napoletano dove prendere l’espresso migliore della città, la risposta sarà invariabilmente “Bar Mexico”,
la catena di bar emanazione diretta della celebre torrefazione, nel
cuore dei partenopei dal 1948, anno di apertura del primo bar nella
centralissima Piazza Dante.
10) Espresso Giada – largo Molinuzzo 9, Pistoia
I puristi storceranno il naso ma le cialde Giada, distribuite in molti
ristoranti di livello e presentate ai clienti attraverso una vera carta
di miscele e monoirigini, sono un metodo efficace per non perdere
Jamaica Blue Mountain, Kopi Luwak e altre rarità provenienti da Hawai,
Nuova Caledonia o Nepal.
9) Slitti cioccolato e caffè – via Francesca Sud Cintolese, Monsumanno Terme (PT)
Luciano Slitti crea la torrefazione
nel lontano 1969, nel 1988 aggiunge la lavorazione del cacao
diventando, grazie soprattutto al figlio Andrea, un nome di spicco nel
settore e non solo in Italia. Suo fratello Daniele che segue la
lavorazione del caffè, è riuscito ad ammaliare persino gli emiri che gli
hanno chiesto di aprire uno store Slitti in Qatar.
8) Le Piantagioni del Caffè, via Provinciale Pisana 583 – Livorno
Il nome è una dichiarazione d’intenti da parte dell’azienda che cerca piantagioni
selezionate (niente caffè monorigine, ma monopiantagioni, bipiantagioni
o miscele) per controllare costantemente l’intera filiera e dunque il
prodotto finale.
7) Pausa Caffè, via Narzole 1 – Torino
Torrefatto a legna
dai detenuti della casa circondariale Lorusso e Cutugno di Torino,
associato a Eataly sin dall’apertura del primo megastore, il caffè Terre
Alte di Huehuetenango (primo Presidio Slow Food dedicato al caffè) è
diventato il caffè gourmand per antonomasia. Al caffè sono seguite le
birre artigianali e il pane in un progetto di recupero e inserimento
sociale perfettamente riuscito.
6) Torrefazione Piansa (Pietro e Alessandro Staderini) - via Meucci 1, Bagno a Ripoli (FI)
Da oltre 50 anni si occupa di caffè, Pietro Staderini, passato dalla storica torrefazione fiorentina Manaresi alla Caffetteria Piansa
(oggi gestita da altri ma con le sue miscele), presto trasformata in un
punto di riferimento nel capoluogo toscano. Il segreto è una piccola
tostatrice da 60 kg. attraverso cui realizzare miscele perfette perché
adattabili alle differenze di qualità dei raccolti annuali.
5) Artlife Caffè – Torrefazione Caffè Penazzi (Alberto Trabatti) – Ferrara
Passione trasformata in un mestiere amatissimo da Trabatti, torrefattore
e divulgatore instancabile delle buone pratiche legate al caffè. Famoso
nell’ambiente il suo impegno affinché la bevanda venga correttamente
servita, oltraggiato com’è, spesso e volentieri, nella maggior parte dei
bar italiani.
4) Trinci Torrefazione Artigiana di Caffè e Cacao - via Sarzanese Valdera 184 – Cascine di Buti (Pi)
Un classico: l’artigiano che cede la sua azienda al grande gruppo
industriale ritagliandosi un ruolo di controllore della
qualità, ma poi, nostalgico del mestiere originale,
ricomincia da un piccolo laboratorio dove lavora il caffè alla sua
maniera, tostandolo a legna. Guida tecnica del già citato progetto
Huehuetenango, realizza anche a un cioccolato senza compromessi
qualitativi alla maniera degli aztechi il cacao di
Chontalpa (Messico).
3) Torrefazione Lady Caffè (Massimo Bonini) – via Verdi, 31, San Secondo (Parma)
Una torrefazione che usa ancora il metodo a torcia,
con la fiamma viva a tostare rapidamente grani per lo più monorigine a
bassa temperatura. Bonini è un produttore appassionato, anche della sua
tostatrice Vittoria 1954, da dove arriva il suo caffè poi trasformato in
paste al caffè e creme spalmabili.
2) Torrefazione Caffè Lelli (Leonardo Lelli) – Via del Mobiliere 1, Bologna
Uno dei più grandi intenditori italiani di caffè che seleziona le sue miscele attraverso tre linee: Assolo (single e monorigini), Assolo grand cru (caffè rari in qualità limitata) e Concerto, cioè miscele
di caffè con aromi e tostature ad hoc per creare armonie di sapori
associabili ad uno spartito di musica, altra grande passione di Lelli.
Il suo espresso Blue Mountain si beve all’Osteria Francescana di Massimo Bottura, per dire.
1) Laboratorio di Torrefazione Giamaica Caffè (GianniFrasi) – via Vittorio Merighi 5, Verona
Alla vista dei bigliettini “Giamaica” che accompagnano il servizio del suo caffè, ho visto estimatori commuoversi. E’ Gianni Frasi
da Verona, il solista dei torrefattori italiani, guru e visionario,
capace di fare mercato da solo ma aprendo spazi, con la visibilità
conquistata, per altri torrefattori artigianali ossessionati dalla
qualità dei loro prodotti. Oggi è affiancato nel lavoro di tostaura
della miscele da Simone Fumagalli (nella foto). Suo anche il progetto Maricha attraverso cui commercializza alcune varietà di pepe di Sarawak.
L’italia
è la capitale del caffè. In tutto il mondo chiedono caffè italiano. Il
caffè italiano ha una grande tradizione e, anche se nessuno lo sa, il
giro d’affari del settore è gigantesco. Secondo dati Istat la caffeina
alimenta un giro d’affari alla produzione che si aggira intorno ai 2
miliardi di euro che rappresenta un settimo del totale mondiale che è di
circa 15 miliardi.
A questo va aggiunto l’indotto: espresso in cialde, espresso in capsule, macchine in comodato d’uso, caffè per ufficio, assistenza delle macchine caffe.
Il numero di torrefattori ruota intorno a 750 e la concorrenza è
spietata. Il pubblico conosce solo le grndi marche che hanno la fortuna
di essere sugli scaffali dei supermercati. Ma quanto piacere, quanto
densissimo gusto ci stiamo perdendo in realtà? In giro ci sono delle
vere boutique del caffè. Micro specialisti e cultori del caffè che hanno
dedicato la vita alla tostatura, alla miscela, a perfezionare
l’espressione di ogni chicco. Per loro qualità è un dogma irrinunciabile
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L’italia
è la capitale del caffè. In tutto il mondo chiedono caffè italiano. Il
caffè italiano ha una grande tradizione e, anche se nessuno lo sa, il
giro d’affari del settore è gigantesco. Secondo dati Istat la caffeina
alimenta un giro d’affari alla produzione che si aggira intorno ai 2
miliardi di euro che rappresenta un settimo del totale mondiale che è di
circa 15 miliardi.
A questo va aggiunto l’indotto:
espresso in cialde,
espresso in capsule, macchine in comodato d’uso, caffè per ufficio, assistenza delle macchine caffe.
Il numero di torrefattori ruota intorno a 750 e la concorrenza è
spietata. Il pubblico conosce solo le grndi marche che hanno la fortuna
di essere sugli scaffali dei supermercati. Ma quanto piacere, quanto
densissimo gusto ci stiamo perdendo in realtà? In giro ci sono delle
vere boutique del caffè. Micro specialisti e cultori del caffè che hanno
dedicato la vita alla tostatura, alla miscela, a perfezionare
l’espressione di ogni chicco. Per loro qualità è un dogma
irrinunciabile.
Mi sono sempre chiesto quale fosse la classifica dei migliori caffè
italiani. Per stilarne una ho girato un pò tutta Italia acquistando le
diverse varietà di caffè che ci proponeva il territorio. Dopo 3 mesi era
giunto il momento di fermarsi per dare il via alla sfida.
Con la complicità di amici e conoscenti in una settimana abbiamo avuto un responso chiaro.
La commissione è composta da 31 consumatori. Nessuno di questi è un esperto di caffè, sanno poco o nulla di
arabica,
robusta.
Sono tutti dei consumatori qualsiasi e la determinante è semplicemente
il gusto. Tolte le etichette per evitare parzialità abbiamo cominciato.
Vi proponiamo di seguito la classifica top 15.
Ecco il
miglior caffè d’Italia.
- Caffè Aiello
- Caffè Passalacqua
- Caffè Costadoro
- Caffè Illy
- Caffè Vergnano
- Caffè Saccaria
- Caffè Pellini
- Caffè Mauro
- Caffè Grieco
- Caffè Circi
- Caffè Danesi
- Caffè Caffen
- Caffè Segafredo Zanetti
- Caffè Lavazza
- Caffè Kimbo
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L’italia
è la capitale del caffè. In tutto il mondo chiedono caffè italiano. Il
caffè italiano ha una grande tradizione e, anche se nessuno lo sa, il
giro d’affari del settore è gigantesco. Secondo dati Istat la caffeina
alimenta un giro d’affari alla produzione che si aggira intorno ai 2
miliardi di euro che rappresenta un settimo del totale mondiale che è di
circa 15 miliardi.
A questo va aggiunto l’indotto:
espresso in cialde,
espresso in capsule, macchine in comodato d’uso, caffè per ufficio, assistenza delle macchine caffe.
Il numero di torrefattori ruota intorno a 750 e la concorrenza è
spietata. Il pubblico conosce solo le grndi marche che hanno la fortuna
di essere sugli scaffali dei supermercati. Ma quanto piacere, quanto
densissimo gusto ci stiamo perdendo in realtà? In giro ci sono delle
vere boutique del caffè. Micro specialisti e cultori del caffè che hanno
dedicato la vita alla tostatura, alla miscela, a perfezionare
l’espressione di ogni chicco. Per loro qualità è un dogma
irrinunciabile.
Mi sono sempre chiesto quale fosse la classifica dei migliori caffè
italiani. Per stilarne una ho girato un pò tutta Italia acquistando le
diverse varietà di caffè che ci proponeva il territorio. Dopo 3 mesi era
giunto il momento di fermarsi per dare il via alla sfida.
Con la complicità di amici e conoscenti in una settimana abbiamo avuto un responso chiaro.
La commissione è composta da 31 consumatori. Nessuno di questi è un esperto di caffè, sanno poco o nulla di
arabica,
robusta.
Sono tutti dei consumatori qualsiasi e la determinante è semplicemente
il gusto. Tolte le etichette per evitare parzialità abbiamo cominciato.
Vi proponiamo di seguito la classifica top 15.
Ecco il
miglior caffè d’Italia.
- Caffè Aiello
- Caffè Passalacqua
- Caffè Costadoro
- Caffè Illy
- Caffè Vergnano
- Caffè Saccaria
- Caffè Pellini
- Caffè Mauro
- Caffè Grieco
- Caffè Circi
- Caffè Danesi
- Caffè Caffen
- Caffè Segafredo Zanetti
- Caffè Lavazza
- Caffè Kimbo
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L’italia
è la capitale del caffè. In tutto il mondo chiedono caffè italiano. Il
caffè italiano ha una grande tradizione e, anche se nessuno lo sa, il
giro d’affari del settore è gigantesco. Secondo dati Istat la caffeina
alimenta un giro d’affari alla produzione che si aggira intorno ai 2
miliardi di euro che rappresenta un settimo del totale mondiale che è di
circa 15 miliardi.
A questo va aggiunto l’indotto:
espresso in cialde,
espresso in capsule, macchine in comodato d’uso, caffè per ufficio, assistenza delle macchine caffe.
Il numero di torrefattori ruota intorno a 750 e la concorrenza è
spietata. Il pubblico conosce solo le grndi marche che hanno la fortuna
di essere sugli scaffali dei supermercati. Ma quanto piacere, quanto
densissimo gusto ci stiamo perdendo in realtà? In giro ci sono delle
vere boutique del caffè. Micro specialisti e cultori del caffè che hanno
dedicato la vita alla tostatura, alla miscela, a perfezionare
l’espressione di ogni chicco. Per loro qualità è un dogma
irrinunciabile.
Mi sono sempre chiesto quale fosse la classifica dei migliori caffè
italiani. Per stilarne una ho girato un pò tutta Italia acquistando le
diverse varietà di caffè che ci proponeva il territorio. Dopo 3 mesi era
giunto il momento di fermarsi per dare il via alla sfida.
Con la complicità di amici e conoscenti in una settimana abbiamo avuto un responso chiaro.
La commissione è composta da 31 consumatori. Nessuno di questi è un esperto di caffè, sanno poco o nulla di
arabica,
robusta.
Sono tutti dei consumatori qualsiasi e la determinante è semplicemente
il gusto. Tolte le etichette per evitare parzialità abbiamo cominciato.
Vi proponiamo di seguito la classifica top 15.
Ecco il
miglior caffè d’Italia.
- Caffè Aiello
- Caffè Passalacqua
- Caffè Costadoro
- Caffè Illy
- Caffè Vergnano
- Caffè Saccaria
- Caffè Pellini
- Caffè Mauro
- Caffè Grieco
- Caffè Circi
- Caffè Danesi
- Caffè Caffen
- Caffè Segafredo Zanetti
- Caffè Lavazza
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